lunedì 5 settembre 2011

Un hammam marocchino nel cuore della Torino sabauda

Un mondo di acque e vapori benefici tra i profumi mediterranei degli oli essenziali

Sabauda e risorgimentale ma anche multietnica, dinamica e magica. Soprattutto nella zona del Quadrilatero romano dove, tra i locali fusion e i negozi di artigianato esotico e sofisticato, la spa di ispirazione marocchina Hammam Beldì si collega direttamente al NH Santo Stefano Hotel.  Qui i tradizionali riti dell’hammam marocchino si abbinano ad un ambiente estremamente contemporaneo, utilizzando  i  prodotti naturali a base di olio d’argan e gli oli essenziali più tipici della aromaterapia marocchina e mediterranea.

I popoli mediorientali hanno ereditato dall'antichità greco-romana le pratiche di igiene fisica e mentale delle terme: un mondo di acque che rispecchiavano le luci del Mediterraneo e trasportavano nei vapori i profumi della natura, del cedro, della menta, della lavanda... Un mondo di rituali per la cura del corpo, per la celebrazione della salute e della bellezza. Un rito, quello dell’hammam, che si compie attraverso un lento passaggio dai locali con temperatura tiepida a quello con temperatura più elevata, saturo di vapore, per facilitare l'eliminazione delle tossine e lo scioglimento delle tensioni, sia muscolari che psicologiche. Un tempo dedicato alla cura di se stessi e della propria bellezza.


L’Hammam Beldì comprende un percorso libero di circa un’ora e mezza  per chi preferisce muoversi in modo indipendente e senza trattamenti, tra Tepidarium, vasche Kneipp, bagno di vapore, savonnage con sapone nero, idromassaggio, docce emozionali e relax finale con un tè alla menta.
Altri percorsi più specifici della durata compresa tra l’ora e mezza e le tre ore di trattamento prevedono invece massaggi manuali o ad effusione d’acqua, gommage con guanto esfoliante o con sale ed oli essenziali, lavaggio capelli, maschera corpo rigenerante.

Fa parte della struttura anche l'“Hammam Gallery” nell’adiacente Galleria Umberto I, dove è possibile trovare oggettistica, articoli tessila, piccole curiosità dal Mediterraneo e i prodotti della linea cosmetica naturale Hafa Hammam.

LE OFFERTE DI SETTEMBRE

In promozione questo mese all'Hammam Beldì:

- Massaggi agli oli essenziali di menta o rosmarino per rassodare e tonificare muscoli e tessuti e per migliorare la circolazione sanguigna e linfatica. Ciascuno durano 30 minuti e costano 40 € in settimana e 45 € nel weekend.

- Percorso Beldì e Baldì di coppia, durata 2 ore circa, con il tradizionale hammam marocchino arricchito dal gommage con guanto di kessa esfoliante e un'idratazione dell'epidermide con olio di argan; a completare il trattamento: vasca idromassaggio, docce emozionali e sala relax con té alla menta, frutta e biscotti; Beldì 50 € in settimana e 55 € nel weekend; Beldì di coppia costo: € 100 € in settimana, € 115 nel weekend
PACCHETTO TRATTAMENTI ESTETICI

Pacchetto per 10 trattamenti estetici (valido fino al 31.12.2011 in fascia settimanale): 3 pulizie viso con prodotti Hafa Hammam + 2 manicure + 2 pedicure + 3 depilazioni complete al costo di € 360 anzichè € 418.

PRODOTTO DEL MESE

Il lusso di un gommage a casa propria con il "Set per Hammam" (completo di sapone nero, guanto kessa, disco esfoliante e grattapiedi in terracotta) a € 23 anzichè € 27,50 (numero limitato di pezzi)

L’Hammam Beldì è in via Porta Palatina 19, a Torino



mercoledì 3 agosto 2011

Lago delle Sorgenti: “Rigenerarsi con l'acqua, riequilbrarsi coi suoni”

Nelle Antiche Terme di Acqui una Spa avveniristica unisce i benefici dell’acqua termale a quelli della sound therapy

Un involucro di cristallo circonda le piscine e i pozzi naturali, dove l’acqua sgorga creando una suggestiva nebbia di vapore naturale. Il Lago delle Sorgenti, un nome suggestivo che evoca fate e spiriti benevoli, è il nuovissimo ed avveniristico tempio del wellness olistico ad Acqui Terme, sorto all’interno di quella che era l’originaria area dello storico Hotel Antiche Terme e nel bacino idrico dove nel Medioevo si sviluppò l’attività fangoterapica acquese, poi proseguita con i marchesi di Monferrato, signori della città, e poi in seguito con i Gonzaga. Radici profonde e lontane per un concept, però, innovativo e originale ed unico al mondo, con un percorso in 12 tappe basato sulla sinergia benefica tra bagno termale e bagno sonoro, tra benessere dell’acqua e benessere dalle vibrazioni e dai toni musicali.

mercoledì 13 luglio 2011

La natura e lo yoga

La disciplina dello yoga, tra i suoi innumerevoli benefici, ha la capacità di far rilassare la mente, di tonificare il corpo, oltre che facilitare il recupero e il ripristino delle energie corporee. Tra le contaminazioni più in, il trekking yoga costituisce una possibilità intrigante per coniugare un'esperienza meditativa in un contesto naturale e il moto del trekking.

Ritornata alla ribalta in Italia qualche hanno fa, è orientata soprattutto verso coloro che vivono in una società frenetica, stressante, priva di tempo libero, lontana dalla quiete della natura.
L'assenza di orari, i ritmi scanditi con serenità e tranquillità sono adatti per coloro che soffrono di ansia e stress. L'obbiettivo è quello di catturare la quiete e la bellezza della natura , e riuscire a interiorizzarli attraverso la meditazione.
Le escursioni hanno una durata variabile, generalmente intorno alle tre-quattro ore, e possono essere effettuabili in svariati orari. Non è comunque da escludere coniugare la passeggiata con la meditazione, nel corso di un'intera giornata.
Ad alta quota, soprattutto sopra i duemila metri, la disciplina è sconsigliata a chi soffre di pressione alta, a chi è malato di cuore, a chi soffre di vertigini e dolori articolari alle ginocchia.
Per avvicinarsi allo yoga trekking si potrebbe iniziare con una rilassante passeggiata in un parco per circa trenta minuti, dopodiché sedersi e iniziare con una serie di semplici esercizi. Qui di seguito ve ne diamo un piccolo “assaggio”, augurandovi di poter entrare in sintonia con voi stessi giovando dei benefici che questa disciplina è in grado di trasmettervi.

- In ginocchio, chiudi la narice destra col pollice destro ed espira , poi cambia lato, narice sinistra chiusa coll’indice sinistro ed espira ripeti alternando per circa sette minuti.
- Siediti sui talloni, tieni i tuoi glutei poggiati su di essi , piega il busto tutto in avanti quasi a sfiorare a terra, rilassati e resta così ad occhi chiusi per cinque minuti.
- Mettiti a quattro zampe,come fossi un cane, curva la tua schiena verso l’alto e poi verso il basso ripetilo per circa dieci volte.
- Sdraiati a pancia in sù e porta le tue gambe al tuo petto abbracciandole. Tieni tale posizione per circa dieci secondi, poi rilascia le tue gambe rilassati un attimino e ripeti.
- Mettiti in piedi, solleva il piede sinistro e poggialo sulla coscia destra, e così viceversa ripeti per qualche minuto

Se sei curioso di provare un'esperienza di yoga trekking, dal 16 al 18 luglio presso la Baita Yogatrek di Salbertand, in provincia di Torino, sarà possibile partecipare ad un distensivo week end in montagna con yoga, meditazione e camminata.

L'affascinate cornice delle Alpi Occidentali, la naturalezza del Parco Naturale del Gran Bosco di Salbeltrand, rappresentano lo scenario ideale per iniziare ad avvicinarsi allo yoga trekking, oltre che approfittare del clima fresco e genuino delle montagne piemontesi. 
 
Per ulteriori informazioni, visita la nostra pagina Facebook "We Want Wellness"

venerdì 24 giugno 2011

Il cioccolato, simbolo del Piemonte goloso

Torino Un tempo il cacao, monopolio degli abitanti di quello che gli Europei si compiacquero di chiamare Nuovo Mondo, era noto soltanto agli antichi popoli precolombiani del Messico e dell'America Centrale. In Amazzonia la pianta cresceva spontaneamente da millenni, dando abbondanti frutti. Cioè le grosse bacche ovoidali, con polpa molle ed acidula, in cui sono immersi i semi - dal sapore amarissimo - che, fatti fermentare ed essiccare e poi torrefatti e macinati, ci danno la polvere di cacao.

I primi a coltivarla furono gli Aztechi, che celebravano semina e raccolto con feste rituali e religiose e usavano i semi come preziosa moneta di scambio. Ne conoscevano assai bene anche le proprietà energetiche e stimolanti, e lo consumavano sotto forma di bevanda che i Maya definivano xocoatl (atl significa acqua).
Nel 1504 Cristoforo Colombo chiamò i semi di cacao "mandorle curiose", e inviò qualche esemplare di questa esotica curiosità al re di Spagna. Ma ad importare realmente il cacao nel Vecchio continente fu, nel 1528, lo spagnolo Fernando Cortés, il quale- testimoniandone in tal modo le caratteristiche di alimento corroborante - ebbe a scrivere: "dopo aver bevuto il cacao possiamo camminare per tutta una giornata senza avvertire fatica né sentire appetito".

In un arco di tempo relativamente breve il cacao in bevanda si diffonde in tutta l'Europa. Inizialmente, però, non riscuote grandi consensi: lo si trova troppo amaro, al punto da modificarne il gusto aggiungendo zucchero di canna e vaniglia. In seguito, tuttavia, diventa così ricercato da assumere il nome scientifico (datogli dal grande botanico Linneo) di "Theobroma": "alimento degli dei", nientemeno...
Nel nostro Paese - precisamente a Torino, non per caso considerata capitale del cioccolato "made in Italy", il cacao in tazza giunse intorno al 1559 grazie al duca Emanuele Filiberto di Savoia, e va da sé che all'inizio fu conosciuto quasi soltanto nei salotti delle classi sociali agiate, le sole a potersi permettere un prodotto così costoso. La prima licenza ufficiale di ciocolaté rilasciata in Italia risale al 1678, quando Madama Reale Giovanna Battista concesse a monsù Gio Antonio Ari il privilegio di "vendere pubblicamente la cioccolata in bevanda per esserne lui il primo introduttore a Torino".

Nel '700 e nell'800 nel bel mondo, e non solo in esso, la moda del cioccolato si diffonde. In città si moltiplicano le "botteghe" che lo offrono ai loro clienti, e nascono le prime specialità. Come la bavareisa o il bicerin, cioè l'indimenticabile "eccellente bevanda composta di caffè, latte e cacao servita a un prezzo relativamente basso in tutti i caffè" di Torino. Così scrisse nel 1852 Alexandre Dumas di passaggio nella città sabauda, dove del resto si conserva tuttora il piacere di gustare (e servire) una cioccolata calda "regale".

Per molti un autentico rito, da celebrare preferibilmente in uno dei prestigiosi locali storici che impreziosiscono il centro: Fiorio, Stratta, Platti, Barratti & Milano, Mulassano...
Intanto un suddito piemontese aveva provveduto ad inventare, nei primi anni del secolo scorso, una macchina per raffinare la pasta di cacao e miscelarla con lo zucchero e la vaniglia in modo da poterla solidificare. Ciò permise la creazione della "tavoletta" e dei primi cioccolatini, dalla forma di una grossa ghianda, e in Piemonte la produzione  che già verso la fine del XVII secolo raggiungeva i 350 chili al giorno, in parte esportati - subì ulteriori incrementi mentre per imparare l'arte del cioccolato, o carpirne i segreti, si giungeva fin qui da ogni parte d'Europa. Svizzera compresa...

Poi entrò in scena una deliziosa novità, presentata da Caffarel e Prochet nel carnevale del 1865, che prendeva il nome dalla più popolare maschera di Torino ed era destinata a diventare uno dei simboli della sontuosa pasticceria subalpina. Stiamo parlando dei gianduiotti, naturalmente. Di quei celebri cioccolatini dalla forma di barchetta in cui l'esotico cacao si sposa magnificamente con un ingrediente tutto locale, le tonde nocciole "Gentili delle Langhe", per regalarci vellutati bocconi di morbida dolcezza che si strugge in bocca.

 Ancora qualche decennio e, se fosse vissuto nel nostro secolo, probabilmente Dumas padre sarebbe stato fra i tanti estimatori della crema di cioccolato, universalmente nota come Nutella, che fuoriesce dallo stabilimento della Ferrero in Alba.

In Piemonte sono ancora parecchie le confetterie artigianali (mitico il piccolo laboratorio-negozio torinese dei Peyrano in riva al Po) che lavorano il cacao seguendo i metodi tradizionali. Ci offrono, ogni giorno, mille prelibate proposte che consolidano la fama che la nostra piccola, golosa "patria del cioccolato" s'è meritatamente conquistata nel mondo intero.


Le proprietà

Oltre ad essere buono, si dimostra un valido alleato per la salute. Combatte l’ipertensione, è un ottimo antiossidante e, non ultimo, ha effetti positivi anche sull’umore. Assunto in piccole quantità, il cioccolato aiuta amantenere in buono stato l’endotelio, la parete interna delle arterie: il suo corretto funzionamento è indice di una buona salute dell’intero sistema cardiovascolare. Problemi all’endotelio rappresentano un grave rischio per il cuore, al pari di fumo, lipidi in eccesso ed ipertensione; possono anche determinare la formazione di placche che restringono le arterie, fino a ostruirle (aterogenesi). 

Gli zuccheri semplici del cioccolato aumentano il livello di serotonina del sangue: essa agisce positivamente sul tono dell’umore, migliorandolo. Il cioccolato, inoltre, contiene magnesio, indispensabile per i processi metabolici e per la funzionalità di alcuni enzimi, ma anche per i fenomeni di trasmissione neuromuscolare degli stimoli nervosi che rendono l’organismo in grado di adattarsi alle situazioni stressanti.
 Gli alcaloidi  del cacao  (caffeina e la teobromina)  agiscono positivamente   sul sistema nervoso, favorendo la concentrazione mentale e che agiscono anche a livello cardiocircolatorio e muscolare. 


Dove in Piemonte:

Se dopo aver letto questo post vi è venuta voglia di cioccolato e di assaggiarne qualcuno vi indichiamo alcuni luoghi dove sicuramente merita spendere un poco del vostro tempo sia per la bellezza della location che per il piacere che ne gioverete.

-    La Camera di commercio di Torino insieme a Turismo Torino e Provincia, con MADE IN TORINO TOUR THE EXCELLENT, prima iniziativa di turismo industriale in Italia, vuole fare conoscere a turisti e appassionati le imprese del territorio, tra le quali Gobino, Caffarel, Leone, i luoghi della produzione per scoprire i segreti, la cura e l’impegno che portano le nostre eccellenze nel mondo. Per info e  prenotazioni: http://www.turismotorino.org/internaCB.aspx?idA=132&idE=15

-    Nella centralissima Via Lagrange nel centro di Torino ha aperto una nuova bottega Gobino per maggiori info visita: http://www.guidogobino.it/

-    A pochi minuti dal centro si può far visita al negozio-laboratorio artigianale Peyrano sito in Corso Moncalieri 47 e Corso Vittorio 76. Per maggiori info : http://www.peyrano.com/



E il Wellness? Non ci siamo certo dimenticati! I numerosi principi attivi contenuti nel cacao sono il migliore alleato nel combattere solitudine e depressione, ma sono anche particolarmente utili al mantenimento della bellezza esteriore. Da tempo infatti, alle terme e nell'estetica, si usano alcuni suoi componenti, come il burro di cacao, per fare creme emollienti, ma solo di recente i centri estetici propongono sedute di aroma-terapia al cioccolato e massaggi rigeneranti al cioccolato. La principale differenza con altri tipi di massaggi (massaggi ayurvedici, massaggi shiatsu, linfodrenaggio) è che si tratta di massaggi fatti con cioccolata calda ed oli a base di cacao, con cui si fanno anche maschere di bellezza, tutto pensato e studiato per addolcire pelle e umore. Il massaggio deve essere fatto in modo molto lento e la pasta di cacao deve essere abbastanza calda da dilatare i pori e permettere ai principi attivi contenuti nel fango di cacao di penetrare nei pori della pelle. In alcuni centri il massaggio può essere coadiuvato da ulteriori trattamenti al cacao, oppure accompagnato da saune, peeling, piscine termali e fanghi termali.

Dove fare la CIOCCOLATOTERAPIA in Piemonte:


Strutture a Alessandria

Acqui Terme:
Quattordio:

Strutture a Cuneo

Limone Piemonte:
- Grand Palais Excelsior: http://www.grandexcelsior.com/      

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lunedì 20 giugno 2011

L’arte del camminare



Da sempre i filosofi hanno fatto del passo lento un’arte. Da Aristotele,  il fondatore della scuola dei peripatetici ( che discutevano le loro teorie camminando) a Jean-Jacques Rousseau ( autore delle Fantasticherie di un passeggiatore solitario) a Immanuel Kant soprannominato dai suoi concittadini “ l’orologio di Konigsberg “ ,la sua città natale, perchè faceva ogni giorno la stessa camminata con puntualità estrema , tanto che al suo passaggio si sarebbe potuto regolare l’orologio di casa. Il piacere di andare a piedi ha anche appassionato scrittori di ogni epoca. Il brasiliano Paulo Coelho ha descritto l’incanto di raggiungere a piedi Santiago de Compostela  mentre Enrico Brizzi, pochi anni fa, ha attraversato l’intera Italia camminando.
 Camminare fa bene al corpo e allo spirito e aiuta a tenere sotto controllo peso e pressione, migliora l’umore e il metabolismo e aiuta a prevenire i disturbi di cuori. Tutto ciò è possibile con poco sforzo e secondo l’Oms ( Organizzazione mondiale della Sanità, www.who.int ) bastano 10 mila passi al giorno, grossomodo una passeggiata di 5 chilometri per regalare benessere totale al corpo . “Per la maggior parte delle persone” ha dichiarato la Dottoressa Gro Harem Brundtland , ex direttore generale dell’Oms , “ camminare è la forma di esercizio più semplice e conveniente” . Perché non approfittarne ogni giorno, regolarmente? Per andare a lavorare, fare la spesa, o ,meglio ancora per svagarsi, in un bosco o in un parco. Una lunga passeggiata fa bene al corpo ma anche allo spirito . Ottimo mix di contemplazione e calma per il piacere che nasce dalla possibilità di osservare più lentamente e in profondità  le cose che spesso, per la fretta, sfuggono. 
Informatevi sui parchi che il nostro territorio Piemontese offre nella nostra sezione “Terme”. Se siete invece amanti della montagna vi segnaliamo il blog:                 http://piemontetribe.blogspot.com 
Se siete invece interessati a fare una passeggiata intorno ai laghi :   http://laghipiemontetribe.blogspot.com