venerdì 24 giugno 2011

Il cioccolato, simbolo del Piemonte goloso

Torino Un tempo il cacao, monopolio degli abitanti di quello che gli Europei si compiacquero di chiamare Nuovo Mondo, era noto soltanto agli antichi popoli precolombiani del Messico e dell'America Centrale. In Amazzonia la pianta cresceva spontaneamente da millenni, dando abbondanti frutti. Cioè le grosse bacche ovoidali, con polpa molle ed acidula, in cui sono immersi i semi - dal sapore amarissimo - che, fatti fermentare ed essiccare e poi torrefatti e macinati, ci danno la polvere di cacao.

I primi a coltivarla furono gli Aztechi, che celebravano semina e raccolto con feste rituali e religiose e usavano i semi come preziosa moneta di scambio. Ne conoscevano assai bene anche le proprietà energetiche e stimolanti, e lo consumavano sotto forma di bevanda che i Maya definivano xocoatl (atl significa acqua).
Nel 1504 Cristoforo Colombo chiamò i semi di cacao "mandorle curiose", e inviò qualche esemplare di questa esotica curiosità al re di Spagna. Ma ad importare realmente il cacao nel Vecchio continente fu, nel 1528, lo spagnolo Fernando Cortés, il quale- testimoniandone in tal modo le caratteristiche di alimento corroborante - ebbe a scrivere: "dopo aver bevuto il cacao possiamo camminare per tutta una giornata senza avvertire fatica né sentire appetito".

In un arco di tempo relativamente breve il cacao in bevanda si diffonde in tutta l'Europa. Inizialmente, però, non riscuote grandi consensi: lo si trova troppo amaro, al punto da modificarne il gusto aggiungendo zucchero di canna e vaniglia. In seguito, tuttavia, diventa così ricercato da assumere il nome scientifico (datogli dal grande botanico Linneo) di "Theobroma": "alimento degli dei", nientemeno...
Nel nostro Paese - precisamente a Torino, non per caso considerata capitale del cioccolato "made in Italy", il cacao in tazza giunse intorno al 1559 grazie al duca Emanuele Filiberto di Savoia, e va da sé che all'inizio fu conosciuto quasi soltanto nei salotti delle classi sociali agiate, le sole a potersi permettere un prodotto così costoso. La prima licenza ufficiale di ciocolaté rilasciata in Italia risale al 1678, quando Madama Reale Giovanna Battista concesse a monsù Gio Antonio Ari il privilegio di "vendere pubblicamente la cioccolata in bevanda per esserne lui il primo introduttore a Torino".

Nel '700 e nell'800 nel bel mondo, e non solo in esso, la moda del cioccolato si diffonde. In città si moltiplicano le "botteghe" che lo offrono ai loro clienti, e nascono le prime specialità. Come la bavareisa o il bicerin, cioè l'indimenticabile "eccellente bevanda composta di caffè, latte e cacao servita a un prezzo relativamente basso in tutti i caffè" di Torino. Così scrisse nel 1852 Alexandre Dumas di passaggio nella città sabauda, dove del resto si conserva tuttora il piacere di gustare (e servire) una cioccolata calda "regale".

Per molti un autentico rito, da celebrare preferibilmente in uno dei prestigiosi locali storici che impreziosiscono il centro: Fiorio, Stratta, Platti, Barratti & Milano, Mulassano...
Intanto un suddito piemontese aveva provveduto ad inventare, nei primi anni del secolo scorso, una macchina per raffinare la pasta di cacao e miscelarla con lo zucchero e la vaniglia in modo da poterla solidificare. Ciò permise la creazione della "tavoletta" e dei primi cioccolatini, dalla forma di una grossa ghianda, e in Piemonte la produzione  che già verso la fine del XVII secolo raggiungeva i 350 chili al giorno, in parte esportati - subì ulteriori incrementi mentre per imparare l'arte del cioccolato, o carpirne i segreti, si giungeva fin qui da ogni parte d'Europa. Svizzera compresa...

Poi entrò in scena una deliziosa novità, presentata da Caffarel e Prochet nel carnevale del 1865, che prendeva il nome dalla più popolare maschera di Torino ed era destinata a diventare uno dei simboli della sontuosa pasticceria subalpina. Stiamo parlando dei gianduiotti, naturalmente. Di quei celebri cioccolatini dalla forma di barchetta in cui l'esotico cacao si sposa magnificamente con un ingrediente tutto locale, le tonde nocciole "Gentili delle Langhe", per regalarci vellutati bocconi di morbida dolcezza che si strugge in bocca.

 Ancora qualche decennio e, se fosse vissuto nel nostro secolo, probabilmente Dumas padre sarebbe stato fra i tanti estimatori della crema di cioccolato, universalmente nota come Nutella, che fuoriesce dallo stabilimento della Ferrero in Alba.

In Piemonte sono ancora parecchie le confetterie artigianali (mitico il piccolo laboratorio-negozio torinese dei Peyrano in riva al Po) che lavorano il cacao seguendo i metodi tradizionali. Ci offrono, ogni giorno, mille prelibate proposte che consolidano la fama che la nostra piccola, golosa "patria del cioccolato" s'è meritatamente conquistata nel mondo intero.


Le proprietà

Oltre ad essere buono, si dimostra un valido alleato per la salute. Combatte l’ipertensione, è un ottimo antiossidante e, non ultimo, ha effetti positivi anche sull’umore. Assunto in piccole quantità, il cioccolato aiuta amantenere in buono stato l’endotelio, la parete interna delle arterie: il suo corretto funzionamento è indice di una buona salute dell’intero sistema cardiovascolare. Problemi all’endotelio rappresentano un grave rischio per il cuore, al pari di fumo, lipidi in eccesso ed ipertensione; possono anche determinare la formazione di placche che restringono le arterie, fino a ostruirle (aterogenesi). 

Gli zuccheri semplici del cioccolato aumentano il livello di serotonina del sangue: essa agisce positivamente sul tono dell’umore, migliorandolo. Il cioccolato, inoltre, contiene magnesio, indispensabile per i processi metabolici e per la funzionalità di alcuni enzimi, ma anche per i fenomeni di trasmissione neuromuscolare degli stimoli nervosi che rendono l’organismo in grado di adattarsi alle situazioni stressanti.
 Gli alcaloidi  del cacao  (caffeina e la teobromina)  agiscono positivamente   sul sistema nervoso, favorendo la concentrazione mentale e che agiscono anche a livello cardiocircolatorio e muscolare. 


Dove in Piemonte:

Se dopo aver letto questo post vi è venuta voglia di cioccolato e di assaggiarne qualcuno vi indichiamo alcuni luoghi dove sicuramente merita spendere un poco del vostro tempo sia per la bellezza della location che per il piacere che ne gioverete.

-    La Camera di commercio di Torino insieme a Turismo Torino e Provincia, con MADE IN TORINO TOUR THE EXCELLENT, prima iniziativa di turismo industriale in Italia, vuole fare conoscere a turisti e appassionati le imprese del territorio, tra le quali Gobino, Caffarel, Leone, i luoghi della produzione per scoprire i segreti, la cura e l’impegno che portano le nostre eccellenze nel mondo. Per info e  prenotazioni: http://www.turismotorino.org/internaCB.aspx?idA=132&idE=15

-    Nella centralissima Via Lagrange nel centro di Torino ha aperto una nuova bottega Gobino per maggiori info visita: http://www.guidogobino.it/

-    A pochi minuti dal centro si può far visita al negozio-laboratorio artigianale Peyrano sito in Corso Moncalieri 47 e Corso Vittorio 76. Per maggiori info : http://www.peyrano.com/



E il Wellness? Non ci siamo certo dimenticati! I numerosi principi attivi contenuti nel cacao sono il migliore alleato nel combattere solitudine e depressione, ma sono anche particolarmente utili al mantenimento della bellezza esteriore. Da tempo infatti, alle terme e nell'estetica, si usano alcuni suoi componenti, come il burro di cacao, per fare creme emollienti, ma solo di recente i centri estetici propongono sedute di aroma-terapia al cioccolato e massaggi rigeneranti al cioccolato. La principale differenza con altri tipi di massaggi (massaggi ayurvedici, massaggi shiatsu, linfodrenaggio) è che si tratta di massaggi fatti con cioccolata calda ed oli a base di cacao, con cui si fanno anche maschere di bellezza, tutto pensato e studiato per addolcire pelle e umore. Il massaggio deve essere fatto in modo molto lento e la pasta di cacao deve essere abbastanza calda da dilatare i pori e permettere ai principi attivi contenuti nel fango di cacao di penetrare nei pori della pelle. In alcuni centri il massaggio può essere coadiuvato da ulteriori trattamenti al cacao, oppure accompagnato da saune, peeling, piscine termali e fanghi termali.

Dove fare la CIOCCOLATOTERAPIA in Piemonte:


Strutture a Alessandria

Acqui Terme:
Quattordio:

Strutture a Cuneo

Limone Piemonte:
- Grand Palais Excelsior: http://www.grandexcelsior.com/      

Strutture a TorinoPubblica post


3 commenti: